X e Grok 2: 🌊 Remare controcorrente nell’IA e nell’esodo di massa dal social network
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In un momento in cui la comunità giornalistica sembra ritirarsi in massa da X, la piattaforma precedentemente conosciuta come Twitter, ho deciso di remare controcorrente. Sono diventato un utente premium. Mentre molti media, giornalisti e istituzioni abbandonano questo social network a causa del suo algoritmo controverso, della promozione di discorsi di odio e del suo impatto negativo sulla politica e sulla disinformazione, ho scelto di immergermi ancora di più nel suo ecosistema.
La mia decisione non nasce dalla ribellione, ma dalla curiosità. Dopo 17 anni su X, con oltre 46.000 pubblicazioni e essendo stato uno strumento indispensabile per il mio lavoro e le mie attività professionali, questa piattaforma rimane un pilastro per me. Twitter, all’epoca, aveva mostrato sensibilità verso la lingua catalana, e la sua evoluzione mi porta ora a esplorare una delle sue scommesse più promettenti: Grok 2 (beta), l’assistente di intelligenza artificiale sviluppato da xAI, l’azienda di Elon Musk.
Grok, integrato in X per gli utenti premium, è stata una rivelazione. Come utente abituale di ChatGPT e MidJourney, avevo dei dubbi su ciò che Grok potesse offrire. Tuttavia, la mia esperienza è stata sorprendentemente soddisfacente. La velocità, versatilità e capacità di questa IA, insieme a un’integrazione davvero ben riuscita nell’app, la posizionano come uno strumento competitivo.
Grok: Politicamente scorretto e provocatorio
A differenza di altre IA, Grok si presenta come uno strumento meno restrittivo, persino politicamente scorretto rispetto a ChatGPT o MidJourney. Questo approccio può risultare controverso, ma offre anche una gamma più ampia di possibilità creative e funzionali. In un contesto in cui l’autocensura nelle IA è un tema ricorrente, Grok propone un’esperienza diversa e, a volte, provocatoria.
Inoltre, il potere di Elon Musk lascia presagire un futuro promettente per questa IA. Sostenuta dalla visione ambiziosa di Musk e dai suoi molteplici progetti, Grok sembra destinata a consolidarsi come un forte concorrente nel campo dell’intelligenza artificiale.
X: Tra polemiche e opportunità
Le polemiche sull’algoritmo di X — accusato di favorire Donald Trump, l’estrema destra e la disinformazione — sono innegabili. Tuttavia, credo fermamente che abbandonare questa "trincea" non sia la soluzione. Il ritiro di giornalisti e media da questo social network non farà scomparire questi problemi; piuttosto, lascerà spazio ad altri attori per occuparlo.
Diventare utente premium di X è, per me, un’opportunità per capire come evolve questa piattaforma e come gli strumenti di IA possono trasformare il nostro rapporto con l’informazione. Grok 2, con la sua capacità di generare immagini e comprendere profondamente il linguaggio, dimostra il potenziale di queste tecnologie.
Dal gennaio 2008, X è stato un elemento chiave nella mia carriera. Ho vissuto la sua evoluzione, dai suoi inizi fino a diventare una piattaforma globale. La sua sensibilità verso il catalano, le 46.000 pubblicazioni che ho condiviso e il suo impatto quotidiano sulla mia vita di giornalista rafforzano il mio legame con questo social network. Ora, come utente premium, posso sperimentare in prima persona le nuove funzionalità che offre e condividere le mie scoperte attraverso Algoritmo Trasparente.
X non è perfetta, ma abbandonarla non è la soluzione. Finché esiste l’opportunità di costruire e migliorare, sarò qui, remando controcorrente.
La mia decisione di pagare per X non è una convalida delle sue politiche né del suo algoritmo. È un impegno per l’innovazione e la ricerca di strumenti che arricchiscano il mio lavoro. Grok 2 è solo l’inizio di un viaggio per esplorare come l’intelligenza artificiale possa migliorare la nostra creatività, efficienza e analisi nel giornalismo.
Invito i miei lettori a seguirmi in questo percorso. Attraverso la mia newsletter, continuerò ad analizzare l’impatto dell’IA, non solo dai suoi progressi tecnologici, ma anche dalle implicazioni etiche e sociali che pone. Comprendere questi strumenti è essenziale per sfruttarli al massimo e, al contempo, mantenere uno sguardo critico su come modellano il discorso pubblico.